Glutine: quali sono i danni per la nostra salute?

i danni del glutine

Vediamo perché sarebbe meglio eliminare o limitare fortemente il glutine, ampiamente presente sulle tavole degli italiani.

Che cos’è il glutine

Negli ultimi anni ne sentiamo sempre di più parlare come del nemico numero 1 della salute ma pochi ne hanno una conoscenza approfondita.

Il glutine è una proteina naturalmente presente in alcuni cereali tra cui grano, orzo, segale, avena e farro.

Pertanto la cucina italiana che prevede un consumo quotidiano di pasta, pane, grissini, brioche, cornflakes, pizze e focacce, ne è piuttosto ricca.

Per fortuna esistono moltissime alternative ai suddetti cereali: quinoa, riso, amaranto, miglio, mais, grano saraceno, sorgo, teff.

Non solo buoni, nutrienti e sani ma ci danno la possibilità anche di sperimentare nuovi sapori e nuove ricette.

grano saraceno senza glutine

insalata di grano saraceno e pomodorini, naturalmente senza glutine

I danni causati dal glutine

Tra i danni maggiori causati dal glutine vi è la permeabilità intestinale.

Come spiega il Dottor Pier Luigi Rossi, medico specialista in scienza dell’alimentazione, un eccesso di glutine, ripetuto nel tempo, provoca un’ aggressione ai villi intestinali, che sono le porte attraverso le quali le molecole nutrienti, introdotte con la alimentazione, entrano o non entrano nel nostro sangue. 

Inoltre il glutine, come ha più volte specificato il Professor Franco Berrino, causa uno stato infiammatorio di tutto l’organismo producendo muco.

Le farine raffinate, in particolare, inducono un aumento della glicemia con conseguente incremento dell’insulina, con il risultato finale di determinare un maggior accumulo di grassi di deposito favorendo l’insorgenza di obesità, diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari.

 Grani antichi e grani moderni

Negli ultimi 10/15 anni sono aumentati in misura esponenziale i casi di celiachia e d’intolleranza al glutine anche in bambini piccolissimi.

Ma se pane, pasta e cereali hanno sempre fatto parte della dieta mediterranea, come mai solo negli ultimi anni si sono verificati tutti questi danni?

La ragione è piuttosto semplice: è cambiato il modo di coltivazione e lavorazione dei cereali.

Nel 1974 è stato ottenuto il grano Creso, ovvero un grano modificato geneticamente sottoponendo il grano Senatore Cappelli ad irradiazione di raggi x. Il grano utilizzato oggi (definito grano moderno) discende da questo grano modificato.

grani moderni e glutine

La pasta oggi in commercio è troppo ricca di glutine

I grani moderni, pertanto, a differenza di quelli consumati dai nostri nonni, presentano una modificazione del glutine, in particolare di una sua frazione, la gliadina, che ha effetti tossici sulla barriera intestinale.

  La situazione poi è ulteriormente peggiorata con la raffinazione e l’aumento del consumo di zucchero, che hanno contribuito ad indebolire il nostro sistema immunitario.

Dunque, per evitare uno stato infiammatorio dell’organismo con conseguenze anche gravi, meglio optare per un’alimentazione ricca di frutta fresca e ortaggi di stagione, ricchi di vitamine e minerali che rinforzano le nostre difese immunitarie e privilegiare non i cibi industriali e raffinati “gluten free” ma, piuttosto, cereali e pseudocereali integrali naturalmente privi di glutine (quinoa, grano saraceno, riso, miglio, mais, teff, sorgo).

Oggi in commercio esistono ottime paste fatte con farine di legumi o di platano che non faranno rimpiangere per nulla i classici spaghetti di frumento.

 Tuttavia, se proprio non riusciamo a rinunciare alla pasta tradizionale, scegliamo quella prodotta con grani antichi.

2 commenti

  • Antonio Bonifati

    E dove li trovi i grani antichi? Oramai tutti i grani sono geneticamente modificati. I contadini locali non ci sono più, nessuno più coltiva le varietà locali e le sementi si sono perse. Per quanto riguarda gli altri cereali prodotti industrialmente privi di glutine, chi ci assicura che non siano privi di chimici?

    • Esistono aziende che coltivano prodotti biodinamici e biologici. Di sicuro non è facile, tuttavia con una ricerca attenta e con un po di spirito di sacrificio, si trovano anche le poche e piccole aziende o coltivatori etici

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