Alla scoperta dei SEMI OLEOSI, piccoli scrigni ricchi di benefici per l’organismo umano

I semi oleosi presenti da sempre nella dieta umana ma fino a pochi anni fa molto poco consumati e ancor meno conosciuti; finalmente negli ultimi tre anni hanno assistito alla loro giusta valorizzazione del loro ruolo fondamentale che possono svolgere nell’organismo umano, se consumati nella dieta quotidiana. Di questa famiglia fanno parte: semi di lino, semi di canapa, semi di sesamo, semi di papavero, semi di girasole, semi di zucca, semi di finocchio, semi di chia.

Vediamo la loro composizione, le azioni benefiche che possono esercitare sul nostro organismo e gli utilizzi che possono avere in cucina.

Semi di linosemi di lino
è stato dimostrato essere la fonte vegetale più importante di omega-3, insieme ad essi al loro interno troviamo anche gli omega-6, fibre idrosolubili, mucillagini, una concentrazione alta di vitamina E e di sali minerali (in particolare fosforo, rame, magnesio, manganese) infine è ottimo anche il contenuto di proteine e di lipidi.
Questi semi vista la loro composizione hanno dimostrato di esercitare diverse proprietà benefiche sul nostro organismo:
– svolgono un azione emolliente e protettiva
– aiutano a combattere le infiammazioni sia interne che esterne
– grazie alla presenza al loro interno di mucillagini regolano la motilità intestinale prevenendo così i possibili fenomeni di stipsi.

Grazie alla presenza nel loro interno di omega-3 e omega-6 hanno un’azione di prevenzione delle infiammazioni e soprattutto delle patologie cardiovascolari. Per poter ottenere il massimo dei benefici da questi semi è necessario tritarli per rompere la cuticola esterna; molto dura, che li riveste. Così preparati, possono essere inseriti nelle insalate o nei piatti di cereali, oppure nello yogurt. Dai semi di lino si può anche ottenere un ottimo olio per condire pietanze crude o cotte. Due cucchiai al giorno di semi di lino macinati ci danno la dose giornaliera raccomandata di omega-3.

Continua a leggere

Bevande vegetali? Tanta bontà e salute a tavola!


Bevanda o “latte” vegetale?
 

Per associazione, e per classificazione merceologica, quando si parla di latte si fa riferimento al comune latte di origine animale.

Quello più consumato è sicuramente il latte di vacca, ma in commercio si può reperire anche quello di capra oppure, anche se con minor diffusione, quello di bufala, di asina, di cavalla, ecc.

Tuttavia, parallelamente, si sta diffondendo una linea di “latte” vegetale che però, nella denominazione di vendita, non può essere dichiarato tale.

Infatti dal punto di vista merceologico può essere definito “latte”, solo il prodotto ottenuto dalla mungitura di animali.

Questo spiega come mai sulle varie confezioni la dicitura riportata è: “Bevanda a base di….” (o simili), seguita dalla tipologia del legume, cereale o semi vari, utilizzati per ottenere questa preparazione, anche se nel gergo comune si è soliti dire latte di soia, latte di riso, latte di mandorla, ecc.

Quali sono le tipologie di bevande vegetali reperibili in commercio?

Sicuramente, tra la lista che vi fornirò, riconoscerete qualche bevanda già sentita o assaggiata, ma sono certa che, probabilmente, sarete sorpresi nel leggere quanto siano numerose le classificazioni di bevande alimentari disponibili.

latte di doiaBevande ottenute da cereali:
“Latte” di riso

“Latte” d’avena
“Latte” d’orzo
“Latte” di frumento
“Latte” di miglio
“Latte” di kamut
“Latte” di farro
“Latte” di quinoa
“Latte” di grano saraceno

Continua a leggere

Alimentazione e disturbi legati all’ansia (attacchi di panico) …… ci sono correlazioni? Parte 2

Con questo secondo articolo riprendiamo quanto già detto nel primo articolo in merito:

all’ alimentazione e disturbi legati all’ansia

 

Consumare molta frutta e verdura, frutta secca, semi, cereali INTEGRALI, mantenere un buon livello di idratazione (bere molta acqua), dividere i 3 pasti classici della giornata, in 5 / 6 piccoli pasti senza far passare più di tre ore da un pasto all’altro.

Più nelle specifico, consumare:

  • banane (ricchissime di tirosina e triptofano),
  • datteri,
  • mele,
  • mango,
  • mandorle secche/anacardi/noci secche e la frutta secca in generale molto ricca di magnesio (in particolare le mandorle secche),
  • così come l’alga agar agar (il magnesio è un minerale molto importante in grado di regolare la trasmissione nervosa, gli impulsi neuromuscolari, normalizzare l’attività dell’ipotalamo e ridurre l’eccesso di adrenalina),
  • erbe aromatiche come il basilico,
  • la salvia 
  • l’origano

sembrano avere un effetto calmante e rilassante, cereali integrali come: Continua a leggere

Alimentazione e disturbi legati all’ansia (attacchi di panico) …… ci sono correlazioni? Parte 1

“Fa che il cibo sia la tua medicina e la medicina sia il tuo cibo”
(Ippocrate 470–377 A.C.)

 

Incominciamo col dire in breve in cosa consiste un attacco di panico, quali sono le cause, i sintomi ed infine ci concentreremo sul cibo e i potenziali effetti di prevenzione che può avere.

Un attacco di panico è un’alterazione della percezione della normale reazione della paura che viene interpretata dal corpo come un’improvvisa sensazione di intensa paura che si sviluppa senza una ragione apparente e che provoca serie reazioni fisiche. Più nello specifico, l’adrenalina (neurotrasmettitore) che viene fisiologicamente prodotta durante la condizione corporea denominata “lotta e fuga”, viene prodotta in quantità eccessiva a quella che dovrebbe essere: il risultato di questo alterato processo biochimico è un insieme di sgradevoli sensazioni debilitanti e soprattutto di un intollerabile livello di paura percepita.

A tutti può capitare durante il corso della vita di avere uno o due attacchi di panico, determinati da diversi fattori; tuttavia, se gli attacchi di panico sono frequenti o il soggetto percepisce un’intensa ansia riguardo la possibilità che l’episodio si possa ripetere, allora si parla di “DAP”, disturbo da attacchi di panico. Le cause non sono ad oggi ben identificate, tuttavia possiamo includere alcuni fattori: Continua a leggere

LA PURIFICAZIONE DELL’ISOLAMENTO

Tagliarsi fuori dal mondo circostante è certamente una scelta radicale ma i suoi benefici sono indiscutibili, soprattutto in un’epoca come la nostra in cui si è quotidianamente bombardati da una miriade di stimoli contrastanti.

Non si sta ora consigliando di andare di punto in bianco ad isolarsi per tutta la vita in un eremo sull’Himalaya, si sta soltanto suggerendo di trascorrere una mattinata od un pomeriggio in solitudine avendo spento computer, televisione e telefono cellulare.

Continua a leggere

IL MANTRA DEL RESPIRO

Caro lettore,
oggi parlerò di come iniziare a fare pratica con i mantra.

La pratica dei mantra può essere collegata alla consapevolezza della respirazione:
all’inizio, il suono verrà ripetuto a voce molto bassa spezzandolo in due per armonizzarlo con il ciclo respiratorio nelle sue due parti, ovvero, inalazione ed esalazione.
Più precisamente, si consideri un mantra tanto caro ai Sikh come ’Waheguru’ (si pronuncia come in italiano, con in più una leggera aspirazione sull’’h’).Inalando si produce il suono ‘ Wahe’ mentre espirando si ripete ‘ Guru’. Naturalmente, si deve preferire a tale scopo un mantra formato da una parola breve, anche brevissima.

Se poi prendiamo in considerazione la sillaba OM, che è il più famoso tra i mantra, ‘O’ corrisponderà all’espirazione a bocca aperta, mentre la ‘M’ sarà un suono pronunciato a labbra socchiuse durante una lenta esalazione. Continua a leggere

LE BASI DELLA MEDITAZIONE

Chiunque abbia avuto la fortuna di partecipare a dei ritiri spirituali di Tradizione Buddhista lo sa perfettamente: buona parte del tempo viene trascorsa concentrandosi sulla respirazione. Soprattutto quando ci si trova in ambito Theravada (la forma di Buddhismo dominante in Tailandia, Birmania, Sri Lanka e Laos) non si tratta tanto di controllare i meccanismi della respirazione quanto di concentrarsi semplicemente su di essa.

Si parla pertanto di qualcosa di diverso dagli esercizi di respirazione di matrice Yoga noti sotto il nome di Pranayama perché in questi ultimi, il ritmo e la modalità della respirazione vengono volutamente modificati. Accade quindi sovente che i monaci dedichino ore intere a spiegare l’intero processo della respirazione e come avvalersene per rilassarsi e purificare la mente da stress e tensioni.

Dove praticare:
Ovviamente, il luogo scelto deve essere tranquillo, silenzioso e pulito, meglio spegnere cellulari e computer prima di cominciare!

Continua a leggere

1 29 30 31 32